Il tuo orecchio ode un venticello
Il tuo orecchio ode un venticello
più nuovo, e la pelle tua fresca
palpita. Un formicolio giunge
sino ai piè, e tu sai, sai che sotto
la palma sbocciano vivi petali
e sopra la pelle tua castana,
quasi dorata, volano uccelli
volano foglie verdi, e tu danzi.
Così, all'improvviso. La natura
tutta è musica, e tu sei ritmo,
tu sei la musa, la nota, la danza!
E nuda ti avevo di fronte Ochun.
La schiena inarcata, i tuoi seni
puntati, la vita così flessuosa,
la bocca umida, ti vedi? Canti.
Ti ammiravo dietro il fogliame,
ma con un guizzo dell'occhio tu forse
mi hai visto perché ti sei tuffata
repentina nelle acque profonde
e vidi il tuo lucente corpo
nero scappare dal sole, i piè tua
ultimi a sparire nella schiuma
della fonte, e il tuo incanto
propagarsi dolce per ogni dove,
oltre ogni misura, oltre tutto,
senza più confine nella natura.